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La Parola del Parroco

Con l’avvicinarsi del Natale, nella Diocesi di Milano si intensifica il cammino delle Benedizioni natalizie. Non è solo un rito, ma un’occasione per incontrare famiglie, ascoltare storie e portare il Vangelo là dove si vive ogni giorno. Noi sacerdoti, insieme a tanti laici, visitiamo case e famiglie, spesso più di cinquanta ogni sera, con momenti che si estendono anche nei luoghi più imprevisti: un bar, l’oratorio o la piazza davanti alla chiesa.
Questo percorso, così intenso e variegato, mi ha portato a vivere due esperienze molto diverse, entrambe legate al mondo delle famiglie con figli.
La prima, che potrei definire “in diretta”, ha avuto luogo durante un incontro di catechismo con 18 famiglie, organizzato dalla nostra Comunità Pastorale. Questi momenti, parte del cammino che prepara i ragazzi ai sacramenti, sono un’occasione preziosa per condividere, riflettere e crescere insieme. Come al solito, avevo preparato del materiale da seguire, cercando di non “perdermi dietro alle farfalle”. Devo ammettere che l’incontro non è stato breve, ma ciò che mi ha colpito non è stato tanto ciò che ho detto, quanto ciò che ho osservato: i genitori hanno parlato molto più di me, non con le parole, ma con il linguaggio del corpo. Occhi attenti, mani che si muovono, o la scelta di prendere o meno il cellulare in mano: tutti segnali di un coinvolgimento che va oltre la semplice presenza fisica. Questa esperienza mi ha fatto riflettere sulla necessità di una fede adulta, capace di nutrire non solo i bambini ma anche la quotidianità delle famiglie. La fede ricevuta da bambini è stata fondamentale, ma oggi abbiamo bisogno di un pane che sostenga una vita adulta, complessa e spesso frenetica.
Proprio in questa prospettiva si è collocata la riunione del Consiglio Pastorale della Diocesi dello scorso 30 novembre, dedicata al tema: “La trasmissione della fede in famiglia”. L’Arcivescovo ha sottolineato l’urgenza di guardare con realismo e speranza alla vita familiare, superando i luoghi comuni e riconoscendo l’azione dello Spirito Santo anche nelle sfide odierne: “La famiglia vive con difficoltà il proprio compito educativo che può condurre a un atteggiamento di pessimismo e di accusa nei confronti della famiglia stessa. Occorre uno sguardo che sappia riconoscere l’azione dello Spirito per vedere e valorizzare le nuove opportunità di vita di fede. Per questo la famiglia, nel suo compito di trasmettere la fede, non sia lasciata sola”.
Trasmettere la fede oggi significa trovare nuove opportunità, uscendo dagli schemi tradizionali. L’immagine di una madre che recita il Rosario con i figli prima di andare a letto, pur bella, non riflette più la realtà della maggior parte delle famiglie. Ci viene chiesto di accompagnare la cura quotidiana che i genitori dedicano ai figli, trasformandola in un terreno fertile dove il seme della fede possa germogliare. Nel volto di ogni padre e madre che incontro, vedo la possibilità di un cammino di fede autentico e concreto, che trova in Gesù il centro e il senso di tutto.
Natale è il momento in cui questo seme di speranza si rinnova: un piccolo inizio, ma pieno di promesse per chi sa accogliere e coltivare il dono della fede.
Don Maurizio